trans
Il mio vicino bono e impossibile. E se fosse possibile?
di passivocaserta
21.07.2014 |
10.226 |
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"Mi metto a guardare dai vetri della finestra, lo vedo che legge seduto nella sua stanza..."
Era un periodo invernale e un po’ cupo in cui avevo bisogno di stimoli nuovi, di conoscere gente nuova. Avevo conosciuto in una chat di sesso un ragazzo, un bel tipo del napoletano, muscoloso e cazzuto.Ci eravamo dati appuntamento alle ore 23.00 fuori all’uscita del casello autostradale di Caserta Nord.
Non potendo uscire trav da casa, avevo indossato sotto i jeans e la maglietta , lingerie in pizzo nero, perizoma a filo e autoreggenti con sbalza ricamata. Mi ero leggermente truccato con un po’ di fondotinta, un po’ di ombretto,matita nera, mascara e lucidalabbra.
Mi anticipai di qualche ventina di minuti rispetto all’orario prefissato e sostai l’auto sul lato destro della strada, all’uscita del casello autostradale.
Mi ero messo d’accordo con lui che , appena fosse arrivato fuori all’uscita del casello , mi avrebbe fatto uno squillo.
Mentre attendevo in auto, stavo ascoltando la musica che mi piace, canzoni dance alternate a musica pop italiana.
Ad un certo punto si accosta un’auto e il conducente mi invita ad abbassare il finestrino.
Riconosco il mio vicino, il bono e impossibile che non mi ha mai degnato di uno sguardo e di un saluto. Mi chiede se è tutto ok. Mi dice che vedendo l’auto ferma in quel posto si è preoccupato che si fosse guastata. Mi sento in imbarazzo e ho abbassato il viso per non farmi vedere truccato.
Alzo leggermente il volto e gli rispondo che va tutto bene, l’auto è a posto e che sto solo aspettando un amico.
Lui non sembra convinto della risposta e in modo titubante va via.
Lo vedo fare inversione e si accosta di nuovo, mi ripete se davvero è tutto a posto. Gli dico di stare tranquillo e che davvero sto aspettando che venga un amico.
Mi guarda come non mi ha mai guardato, per la prima volta sto leggendo nei suoi occhi il desiderio, un desiderio sessuale che sprigiona ormoni da ogni poro.
Questa situazione mi ha eccitato e non poco. Al momento il mio cervello non è più occupato dal tipo che dovevo incontrare ma da quel toro del mio vicino che fino a qualche momento ero convinto che ignorasse la mia esistenza.
A malincuore si allontana con l’auto . Ripenso a quanto ci siamo detti e al fatto che la confusione non mi ha fatto chiedergli lui che ci facesse a quell’ora in quel posto.
Dopo qualche minuto arriva il tipo della chat, ci presentiamo e dopo i pochi convenevoli andiamo ad approfondire la nostra conoscenza adamitica.
Ci fermiamo in un parcheggio isolato e scopiamo in auto. Lo faccio godere da pazzi ma il mio cervello è occupato dall’incontro col vicino.
All’indomani, al risveglio, sono frastornato. Mi chiedo se lo stronzo del mio vicino farà finta di nulla continuando ad ignorarmi oppure farà qualcosa per avvicinarsi a me.
Mi metto a guardare dai vetri della finestra, lo vedo che legge seduto nella sua stanza. Indossa solo un paio di slip. Mi vede e mi fa un cenno di saluto.
Decido di fare un passo azzardato. In pochi minuti tiro fuori la donna che è in me, mi travesto di tutto punto. Mi trucco. Metto in risalto il rossetto con un bel marrone-mattone. I tacchi 13 cm mi slanciano. Indosso un abito lungo di pizzo nero e sotto solo un perizoma a filo.
Ritorno alla finestra , sono in piedi. Mi accorgo che lui ha alzato il viso dal libro. Mi guarda sorpreso e lo sguardo si fa sempre più assatanato di sesso.
Inizia a toccarsi da sopra gli slip. Mentre lui si tocca, sempre restando alla finestra, inizio a passarmi la lingua sulle labbra. Mi giro e gli mostro le curve del culo facendo aderire al corpo il vestito di pizzo nero.
Lo tira fuori ed inizia a masturbarsi mostrandomi la lingua che si muove lungo le sua labbra.
Da due gambe poderose esce fuori un cazzo enorme e durissimo, belle palle piene, tutte da succhiare.
Mi giro e apro lo spacco del vestito facendogli vedere il davanti del mio perizoma in pizzo. Gli faccio notare un rigonfiamento di carne chiara che spicca sotto il pizzo nero.
Lo vedo venire sul suo addome, fiotti copiosi e lunghi. Vorrei essere lì con lui ma pochi metri separano la mia finestra dalla sua.
Dopo un minuto mi squilla il telefono di casa. Rispondo. E’ lui. Non so come abbia fatto ad avere il mio numero di casa. Mi dice che sono una grandissima troia e che questa mia provocazione me la farà pagare scopandomi fino all’esaurimento delle forze. Mi chiede che stavo a fare quella sera fuori al casello. Gli rispondo che stavo aspettando un amico. “Ti ha fottuto?” mi chiede a sorpresa.
Gli rispondo di sì. Mi dice : “Vedi che ho ragione io? Sei una grandissima troiona” e aggancia il telefono.
All’indomani, all’ora di cena mi suona il citofono. E’ lui. Mi chiede se per caso posso imprestargli delle spezie per l’arrosto, le ha terminate.
Lo invito a salire sopra. Gli offro da bere mentre si è accomodato sul divano.
Mi chiede chi sia quella troia che il giorno precedente ha visto alla finestra. La vorrebbe conoscere.
Gli accendo la TV e gli dico che è di là, vado a chiamarla.
Mi travesto da grande pompinara e dopo dieci minuti sono da lui.
Nel frattempo si è messo comodo. Ha tolto la maglietta e ha messo bene in mostra i suoi pettorali con capezzoli turgidi.
Appena mi vede si alza in piedi.
Mi viene incontro e mi dice : “Lo sai che sei una grandissima troiona?”.
Mi mette la mano sul suo cazzo e mi infila la lingua in bocca.
Mentre ho appena iniziato a toccare il suo pesce, mi abbassa la testa e me lo infila in gola in un colpo. Inizia a mandarmi la testa su e giù sul suo bestione. La mia bocca non riesce a contenerlo.
Gli succhio le palle, le prendo entrambe nella mia bocca e le strapazzo.
Riprendo a succhiarlo avidamente. Dopo pochi colpi mi riempie la bocca della sua sborra.
Mi prende la testa tra le mani e me la inclina affinché io possa ingoiarla tutta.
Devo continuare ???
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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